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ELETTROSMOG / TELEFONI CELLULARI E TUMORI DELLA TESTA

Da: “cittadiniattivi
Oggetto: COMUNICATO STAMPA DEL 14/10/2004

ELETTROSMOG / TELEFONI CELLULARI E TUMORI DELLA TESTA
SONO SCONCERTANTI I RISULTATI DI UN’ULTERIORE RECENTISSIMA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SVEDESE: L’USO PROLUNGATO DEL CELLULARE FA QUADRUPLICARE IL RISCHIO DI NEUROMA ACUSTICO, TUMORE BENIGNO DEL NERVO UDITIVO. GLI EPIDEMIOLOGI DEL KAROLINSKA ISTITUTE DI STOCCOLMA SONO ARRIVATI A QUESTA CONCLUSIONE CONFERMANDO COSI’ I RISULTATI DEL 2002 OTTENUTI DA LORO COLLEGHI DELL’UNIVERSITA’ DI OREBRO, SEMPRE IN SVEZIA.
LA NUOVA RICERCA E’ STATA CONDOTTA NELL’AMBITO DI UNO STUDIO COORDINATO DALL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCRO (IARC), ORGANISMO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ (OMS).
Lo studio epidemiologico è stato condotto fra tutti gli ammalati di neuroma acustico diagnosticato, fra il 1999 ed il 2002, in individui di eta’ compresa fra 20 e 69 anni in Svezia. Si è visto che il rischio di contrarre tale patologia raddoppia dopo 10 anni di uso del cellulare. Il rischio sale a 3.9 volte se si considera il lato del capo sul quale viene appoggiato il cellulare durante la telefonata.
Uno degli autori dello studio, il prof. Anders Ahlbom, membro dell’ICNIRP e vice direttore del dipartimento di epidemiologia del Karolinska Istitute di Stoccolma, che nel corso di un’intervista ha per ora rifiutato di rivelare i risultati riguardanti altri tipi di tumori del cervello, quali l’astrocitoma ed il meningioma, dichiara: “Se sono possibili i neuromi acustici, allora l’argomentazione che gli effetti non sono biologicamente plausibili non è applicabile; e non sappiamo cosa sia possibile .”, e continua affermando che, addirittura, “. non si può escludere la possibilità che l’esposizione a breve termine abbia un effetto che può rivelarsi soltanto dopo un lungo periodo di latenza”.
Un altro prestigioso epidemiologo, il dr. Sam Milham (Dipartimento per la Salute dello Stato di Washington, USA), che lavora sugli effetti della radiazione elettromagnetica da più di 20 anni, dichiara che “. ciò è solo la punta di un iceberg . se i cellulari possono causare neuromi acustici, essi possono anche causare tutti gli altri tipi di tumori del cervello”. Lo stesso Milham non pensava che un aumentato rischio di tumore potesse essere visibile così presto. “Da quello che conosciamo sulla latenza dei tumori solidi – egli dice – non ci si aspetterebbe di vedere un aumento a 10 anni e sarebbe più plausibile a 20 anni di esposizione”. Il prof. Lennart Hardell, epidemiologo dell’Università di Orebro, sempre in Svezia, afferma che la ricerca di Ahlbom conferma i suoi risultati ed aggiunge: “noi consideriamo il neuroma acustico come un tumore che segnala un aumento del rischio di cancro generato dai cellulari. I risultati possono indicare un incremento del rischio per altri tipi di tumori del cervello”.
Quando vennero pubblicati i risultati dello studio di Hardell, nel 2002, questi furono bruscamente criticati da tanti altri ricercatori, compresi importanti esponenti dello stesso istituto Karolinska che definirono Hardell un allarmista ed un irresponsabile. Questo drammatico precedente deve costituire un chiaro messaggio per tutti coloro che, anche in Italia, sottovalutano o addirittura negano ogni rischio dovuto all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, contribuendo cosi’ a mettere a rischio la salute pubblica.
Riferimenti:
Lonn, Stefan; Ahlbom, Anders; Hall, Per; Feychting, Maria, “Mobile Phone Use and the Risk of Acoustic Neuroma”, Epidemiology. 15(6):653-659, November 2004, USA, www.epidem.com.
Microwave News, October 2004, PO Box 1799, Grand Central Station, New York, NY 10163-1799, USA, edited by Louis Slesin, www.microwavenews.com.

Coordinamento dei Comitati di Roma Nord

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