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Antenne Volturino-FG

A S S O C I A Z I O N E

“LOTTA INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE VOLTURINO – ONLUS”

Via Oberdan, 36 71030 Volturino_FG

S.E. il Prefetto_FG

Procuratore della Repubblica

Lucera_Fg

Assessorati:Ecologia, Urbanistica e Sanità_Reg.Puglia

Sindaco di Volturino

Dr. Prof. G. Assennato

A R P A PUGLIA

Oggetto: C.e.m. Antenne Volturino- Disastro ecosanitario.

Nel corso della trasmissione in diretta di Primaveraradio di Taranto il 15/02 scorso, si è parlato di campi elettromagnetici relativi a Volturino.

La giornalista Cinzia Propato, quando accennò ai dati epidemiologici da me raccolti, ha colto di sorpresa il prof. G. Assennato, direttore Arpa, intervenuto anche nella trasmissione, poiché non a conoscenza e io gli promisi di inviarli, sebbene tutti gli organi istituzionali siano stati resi edotti da circa 10 anni, come da documentazione allegata.

Non sono medico o scienziato e tanto meno epidemiologo, ma la mia attività di sondaggista per l’ istituto demoscopico Doxa, mi ha dato l’opportunità di approfondire sospetti sanitari, che giornalmente riscontravo tra la popolazione di Volturino, ma non nei paesi vicini e confermato successivamente nell’ indagine presso medici di altri 7 comuni.

Come si può osservare nei documenti, la elevata percentuale di disturbi al sistema nervoso: insonnia, ansia, irritabilità, depressione e anche ipertensione, sterilità, impotenza, malformazioni, cataratte, decessi tumorali, rivela una sostanziale differenza rispetto ai comuni vicini.

Tra l’ altro un indicatore molto significativo appare l’ effetto accelerativo delle onde elettromagnetiche nella progressione della cancerogenesi dal momento che i tumorati di Volturino oltre all’ incidenza superiore del 6% hanno vissuto mediamente 68 anni, 73 invece, quelli di altri comuni osservati.

E’ di importanza fondamentale sottolineare altresì, che i dati raccolti sono riferiti al periodo antecedente alla diffusione della telefonia cellulare e relative stazioni radiobase, che nel frattempo hanno riprodotto la stessa situazione sanitaria di Volturino ormai ovunque.

Al di là del rispetto dei limiti dei 6v/m prescritti dalla normativa questi dati sembrano invocare valori di esposizione più cautelativi.

Prudenza, dunque.

Quella prudenza già raccomandata, da più di 10 anni e in più occasioni, dalla Asl di Foggia all’ Amministrazione Comunale di Volturino e al Prefetto, ma che viene sistematicamente ignorata, anzi, lasciando la sede degl’ impianti radiotrasmittenti esposta all’ assalto incontrollato per altre installazioni, senza autorizzazioni e senza interventi, pur sollecitati insistentemente dal sottoscritto e comunicati a tutti gli organi competenti.

Né, come ha riferito nella trasmissione, anche il prof. Assennato, siano in possesso di autorizzazione sanitaria tutti quegl’ impianti installati dopo aprile 2006, quando l’ Arpa stessa ha comunicato al Sindaco e alla Procura di Lucera che non venissero più autorizzate altre antenne perché i valori di emissione erano molto prossimi a quelli imposti dalla normativa.

Ma, da allora, ne sono sono state installate più di una decina, e non si conoscono i nuovi valori di campo elettrico e comunque già da agosto 2005 hanno superato i 32V/m nelle vicinanze delle strutture, a fronte della normativa che impone di non superare i 20; rilievi eseguiti con rilevatore tipo 8 della marca Wandel & Goltermann che ho filmato e fotografato.

Quanta affidabilità può essere attribuita alla rilevazione dell’ Arpa, attraverso la Fondazione Bordoni, nota a tutte le Associazioni per la conflittualità d’ interessi, operando di concerto con gli operatori, avvertiti, anche della data precisa delle misurazioni?

Macchinine che si muovono senza radiocomando, bilance elettroniche del Bimby della Vorwerk, anche dopo adeguata schermatura della casa madre, manifestano irrequietezza nei pesi, automobili che non rispondono ai radiocomandi, l’ impianto d’ allarme della banca che si attiva spesso la notte facendo accorrere inutilmente la sorveglianza a sorprendere ladri fantasma e tante altre apparecchiature elettroniche portate in riparazione.

D’ altro canto sin dal 2002, 6000 medici tedeschi hanno firmato e consegnato un appello a quanti responsabili nel governo e nella scienza avessero il dovere di intervenire perché si scongiurassero ulteriori danni. Un altro appello è stato lanciato nel 2005.

Invece per Volturino il clamore suscitato nei media se in un primo momento sembrasse aver

stimolato l’interesse per uno studio epidemiologico ufficiale, il risultato non è più arrivato:

a dicembre 1999 la Asl di Foggia delibera di eseguire 3 indagini :

a. studio della motilità spermatica nei maschi di 19-21 anni,

b. consumo di psicofarmaci,

c. disturbi visivi,

da confrontare con la popolazione residente ad Orsara di Puglia.

Dopo tre anni chiedo notizie degli esiti e dopo reiterate sollecitazioni l’ anno successivo finalmente arriva la risposta:.”mancanza di risorse più volte sollecitate. difficoltà di carattere scientifico-epidemiologico.difficoltà pratiche.ci costrinsero ad abbandonare”.

Neanche il dirigente del distretto socio sanitario del posto, dr. M. Urbano, abitante a Volturino, ha mostrato sensibilità, dichiarandosi, anzi, incompetente.

E comunque la Asl di Foggia in più sedi e occasioni ha manifestato preoccupazione e in nome di una ragionevole cautela ha invitato ad allontanare quegl’ impianti in un punto più lontano dall’ abitato, ma, irresponsabilmente, i sindaci non ne hanno mai tenuto conto.

Né gli organi di vigilanza avessero mai impedito una sola installazione: “manutenzione, sostituzione, spostamento” la risposta prodotta negli anni alla Procura, salvo poi che a contarle, le antenne sono arrivate al numero 156 e nel 1986, inizio delle denunce, ne erano 28.

Il 22/12/2005 ripropongo l’ indagine alla stessa Asl e dopo altri solleciti non ho avuto alcun riscontro.

Anche l’ Università di Bari avvia uno studio sul sonno ma non ebbe più seguito dopo la scomparsa del prof. F.M. Puca, direttore della I Clinica Neurologica.

Lo studio, anche se incompleto aveva lanciato segnali significativi sui danni al sistema nervoso.

Lanciato dal TGUNO a dicembre 2004 suscita l’ interesse dell’ Istituto Superiore di Sanità che attraverso il dr. P. Comba, uno dei massimi epidemiologi, si presta per uno studio su Volturino, ma il Sindaco non è interessato visto che non ha risposto neanche dopo mie sollecitazioni.

L’ Associazione costituisce un comitato tecnico-scientifico, annoverando tra i più attenti studiosi del settore nel panorama universitario.

Ma il sindaco Dotoli inserisce elementi di contrasto nel comitato che ostacolano l’ avvio dei lavori, non convocando più i membri riuscendo a mantenere lo stato di abuso degli impianti e nel contempo il degrado sanitario nel paese.

Altrettanto insensibile alla notizia, tra l’ altro comunicata anche ad altri organi sanitari pugliesi compresa l’ Arpa, della preoccupazione confidatami dall’amico dr. G. Trincucci dall’ospedale Lastaria di Lucera, per l’ alto numero di ricoveri da Volturino per malattie neoplastiche riscontrati, senza conoscere quelli ricoverati presso altri nosocomi.

Quando si dice che il sindaco è la massima autorità sanitaria del paese.

Tutte prove evidenti che “le indagini non s’hanno da fare!!!”

Se si aggiunge ancora:

a.. una richiesta di indagine sanitaria da parte dell’Associazione alla Procura della Repubblica di Lucera, scomparsa nel 2001,
b.. consegna in Procura di falsi rapporti e spesso non redatti dai pubblici ufficiali del luogo, Carabinieri, Vigili e UTC,
c.. che spesso non vengo avvisato e quindi impedito di oppormi alle archiviazioni, nonostante richiesto,
d.. che all’ Associazione, portatrice di interessi superindividuali, è impedito di partecipare alle operazioni d’ indagine, di ottenere l’ iscrizione nel Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, di ricevere aiuto economico,
e.. che una sentenza di demolizione confermata in Cassazione sin dal 1994 e che la Procura Generale di Bari non ha più eseguito e mai fornito spiegazioni spesso sollecitate,
f.. abbandono del Codacons e altri avvocati nella difesa dell’Associazione,
g.. emittenti appoggiate al traliccio di Telecom Service che dichiarano “munita di concessione edilizia” inesistente,
h.. che possano godere di finanziamenti pubblici e produrre consistenti profitti e beffarsi nel contempo delle esauste casse del comune di Volturino come evasori dell’imposta ICI, diffusori per giunta di superflue onde distribuite nelle case dei volturinesi, insieme a disinformazioni, frivolezze e pornovolgarità in eccesso, persino a colazione,
i.. che da circa un anno tutte queste notizie puntualizzate avrei voluto riferirle, nel più stretto riserbo, al Procuratore di Lucera, che non ha mai risposto alle mie richieste di audizione,
è manifesto che nella evidente e chiara cronicità di tali abusi imperseguiti è allocata anche la prova della consapevolezza del disastro sanitario, viceversa gli abusi sarebbero stati risolti da tempo, sicché la dimensione della gravità è di tale portata che nessun organo istituzionale voglia assumersi la responsabilità della soluzione.

Né la punizione degl’ irresponsabili potrebbe giovare a lenire le sofferenze della comunità di Volturino; perché se 21 anni di pressioni non sono stati sufficienti a vincere la resistenza della illegalità vige, quindi, un sistema di controllo invisibile che impedisce alle istituzioni di svolgere doverosamente i propri compiti.

Tutto coperto da garanzia di oscurità dell’informazione, prevalentemente in mano proprio agli abusivi e più attenta a diffondere, invece, notizie criminis altrui.

Allora,

l’ Associazione, si fa promotrice, sperando per l’ ultima volta, di un incontro fra le rappresentanze istituzionali più direttamente deputate alla decisione definitiva, incontro non nella sede municipale, perché lì non ottiene mai un rigo di risposta, bensì nella prefettura di Foggia.

Totale o parziale delocalizzazione?

Spegnimento delle trasmissioni nelle ore notturne?

Un nuovo centro abitato più a valle?

Immunità fiscali per i residenti effettivi?

La risposta, nella convocazione che S. E. il Prefetto vorrà indire al più presto possibile nei soggetti sottoelencati:

a.. Sindaco di Volturino
b.. Presidente Associazione
c.. Presidente Regione e
d.. Assessori Ecologia, Urbanistica e Sanità Reg. Puglia.
e.. Procuratore Repubblica Lucera.

Antonio Gagliardi – Presidente

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Tutte delocalizzate le antenne radio di Molfetta

Trasferiti nell’estrema periferia gli impianti di radiofonia.

Accordo raggiunto fra il comune di Molfetta e le emittenti radiofoniche presenti sul territorio: le antenne per la trasmissione del segnale radio, attualmente site nei pressi dell’ex mercato ortofrutticolo, saranno tutte de-localizzate e poste sul traliccio recentemente costruito in contrada “S. Margherita” (su un’area comunale nei pressi del cimitero).

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ELETTROSMOG E PIANO REGOLATORE: 20 MLN DI EURO PERSI PER NON PIANIFICARE LE ANTENNE

Money concept

Money concept


Coordinamento dei Comitati Romani contro l’elettrosmog

COMUNICATO STAMPA

ELETTROSMOG E PIANO REGOLATORE: IL COMUNE RINUNCIA A OLTRE VENTI MILIONI DI EURO PER NON DISCIPLINARE IL FENOMENO DELL’INVASIONE DI ANTENNE !

Assume contorni sempre più inspiegabili e censurabili l’atteggiamento del Comune di Roma nei confronti del fenomeno di proliferazione selvaggia di sorgenti di inquinamento elettromagnetico nel territorio urbano.

Roma risulta essere ad oggi la Capitale d’Italia anche per numero di antenne e ripetitori installati. Infatti è stato calcolato, con approssimazione per difetto, che gli impianti attualmente esistenti nel territorio urbano sono oltre 2600. E si tratta di un dato destinato a crescere sensibilmente, a causa dell’affermarsi di nuove tecnologie più o meno invasive (Umts, Wi-fi, Dvb-h).

L’espandersi illimitato di queste infrastrutture di telecomunicazione ha da sempre costituito un serio problema per la comunità cittadina, vuoi per i rischi sulla salute umana, generati dalla crescita esponenziale dei campi elettromagnetici, vuoi per gli aspetti ambientali e di decoro urbano, effetto del degrado prodotto dalla selva di protuberanze sullo skyline urbano, peraltro tutelato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità !

E il Comune, a fronte di questa invasione incontrollata come ha risposto ?

Siglando un Protocollo d’Intesa con gli operatori del settore che, dalla sua entrata in vigore (luglio 2004), ha prodotto semplicemente il raddoppio di antenne, tralicci e ripetitori nella città !

Ma v’è di più. I gestori telefonici, che sono disposti ad offrire cifre allettanti, pur di convincere privati e condomìni a locare terrazzi e lastrici solari e, dunque, assicurarsi i siti più appetibili ove collocare le antenne di telefonia mobile (si stima che il canone di locazione si aggiri tra i 15 mila ed i 50 mila euro l’anno !), hanno innescato una spregevole catena speculativa, ove a guadagnarci sono esclusivamente i proprietari unici di edifici e, soprattutto, gli Enti immobilari !

Ebbene, il Comune di Roma, che con il suo protocollo d’intesa ha di fatto rinunciato a regolamentare questo fenomeno, rifugiandosi in un accordo pattizio, non ha saputo gestire neppure l’aspetto economico della vicenda, per il quale avrebbe di sicuro intascato una cifra ragguardevole.

Al riguardo, abbiamo voluto calcolare, sempre approssimativamente e sempre per difetto, il valore degli introiti sottratto all’Amministrazione pubblica. Dal luglio 2004 (data di entrata in vigore del Protocollo d’Intesa) fino ad oggi il Comune, rinunciando a gestire questa torta, ha semplicemente sciupato ben oltre 20 milioni di Euro !

Non c’è che dire: un patrimonio enorme ! Una bella fetta di Finanziaria comunale, che avrebbe fatto comodo alle casse capitoline e se spalmata sui 19 Municipi, avrebbe fornito un efficace apporto agli interventi di riqualificazione e/o risanamento dei territori nonchè al contenimento e monitoraggio in continuo delle emissioni elettromagnetiche.

Ma non è finita ! Nonostante questa clamorosa incapacità di saper individuare risorse certe, il Comune persiste nell’errore, rifiutandosi di discutere ed approvare in Consiglio la Proposta di Delibera di Iniziativa Popolare, sottoscritta da ben 23 mila cittadini, con la quale si chiede, una volta per tutte, di chiudere la pagina indecorosa dei protocolli ed aprire quella virtuosa del Piano Regolatore degli impianti di telecomunicazione.

Questa proposta, presentata più di un anno fa in Campidoglio, è rimasta inevasa, nonostante lo Statuto comunale assegni al Consiglio un tempo massimo di sei mesi per l’inserimento tra gli argomenti da trattare.

Siamo sempre più convinti che l’indecoroso fenomeno della proliferazione selvaggia di infrastrutture per telecomunicazioni, che persiste e si estende in ogni angolo del territorio, abbrutendo l’orizzonte urbano e compromettendo la qualità della vita dei cittadini, deve poter essere ricondotto ad un serio programma di controllo ed una coerente disciplina da parte dell’Amministrazione Comunale !

L’attuale assetto del reticolo tecnologico offende la Città Eterna ed i suoi abitanti ed è preciso dovere di chi amministra intervenire a rimuovere le cause del fenomeno.

Il Comune fino ad oggi si è trincerato dietro il comodo alibi che un eventuale Regolamento, in assenza della legislazione regionale di settore, avrebbe subìto le censure della giustizia amministrativa.

Viceversa, le più recenti ed autorevoli sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato riconoscono il diritto dei Comuni di varare regolamenti, anche quando mancano apposite norme regionali e, pertanto, anche il Comune di Roma è pienamente legittimato ad elaborare la propria disciplina in merito.

Ora auspichiamo che il Consiglio Comunale, nella sua rinnovata veste e composizione, dedichi una attenzione particolare ed immediata alla vicenda, assegnando un percorso certo e contenuto nei tempi alla Delibera.

Ma, se ciò non dovesse accadere, a fronte dei numerosi solleciti già effettuati, siamo pronti a mobilitare la città intera, con iniziative di protesta, anche eclatanti !

Giuseppe Teodoro
Coordinatore dei Comitati romani contro l’elettrosmog

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Volturino:Antenne illegali,nuove installazioni

Sodalizio contro sindaco

Volturino – Si torna sulla vicenda dell’inquinamento elettromagnetico a Volturino.
Ad intervenire è il presidente dell’Associazione da anni in lotta contro le antenne selvagge, Antonio Gagliardi.

Secondo il presidente del sodalizio, il sindaco di Volturino, Donato Dotoli, non avrebbe commissionato alcuno studio all’ARPA poiché il monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico è stato previsto dal Ministero dell’Ambiente da quest’anno e che si avvale delle strutture regionali, quali le Arpa, incaricate di sorvegliare il rispetto dei limiti di legge, in tutti i comuni del territorio italiano.

«I valori di emissione rilevati dall’Arpa, attraverso gli strumenti della Fondazione Bordoni, sono sì al di sotto dei limiti, ma è pur vero che l’Arpa stessa ha prodotto e reso alla Procura di Lucera e al sindaco stesso, un altro documento in cui raccomanda proprio al sindaco Dotoli di non autorizzare altri impianti perchè sono stati rilevati valori molto prossimi ai limiti consentiti.
E dalla conoscenza di questo documento sino ad oggi sono state installate altre 7 antenne senza autorizzazione e senza che il sindaco abbia adottato provvedimenti di sospensione.
E l’ennesima denuncia alla Procura è partita con allegato il documento dell’Arpa che scoraggia altre installazioni.
Dunque come può essere rassicurante se non ingannevole che le emissioni delle antenne siano sotto la soglia consentita se non sono stati effettuati altri rilevamenti dopo quelle 7 antenne?
Piuttosto incombe una grave responsabilità sul primo cittadino di Volturino che evita costantemente di rispondere dello stato di totale illegalità amministrativa di quegl’impianti opponendo resistenza alle pressioni dell’Associazione.
Ha evitato anche di rispondere all’Istituto Superiore di Sanità che gli aveva scritto di essere interessato a svolgere una indagine epidemiologica subito dopo il servizio del TG Uno dedicato a Volturino.
Proprio da un mese l’ho anche informato che il dott. Trincucci, medico legale all’ospedale Lastaria di Lucera, mi ha confidato preoccupazione per la frequenza di ricoveri tumorali da Volturino, senza considerare quelli che sono ricoverati presso altri nosocomi.
Così pure la costituzione della commissione tecnico-scientifica fatta fallire subito dopo la sua costituzione.
Quella commissione avrebbe dovuto confermare se i dati sanitari allarmanti raccolti dal sottoscritto: insonnia, ansia, ipertensione, cataratte, infertilità, impotenza, tumori e malformazioni oltre ad un’aspettativa di vita più bassa rispetto ai paesi vicini, avessero avuto una valenza scientifica».

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Tavolo delle Antenne

Contributo dell’associazione Comitato Cittadini Indipendenti “Città del Tricolore” al tavolo della Municipalità della città di Bologna per una integrazione ambientale, paesaggistica e sanitaria delle antenne della telefonia radiobase

Osservazioni: alcuni mesi fa abbiamo depositato le nostre osservazioni riguardanti la pianificazione delle antenne della telefonia radiobase con uno studio del Dott. Maurizio Vignati.
Tuttora riteniamo che il tavolo non risponda alle esigenze di tutti i cittadini. Innanzitutto manca la figura dell’Assessore all’Ambiente, concertazione indispensabile in riferimento alla tutela dell’ambiente e delle persone.
Poiché allo stato attuale dell’arte le antenne della telefonia aumentano continuamente, e la popolazione è costantemente esposta ai campi elettromagnetici sebbene i valori sono fissati ad un obiettivo di qualità, è utile confrontarsi con la letteratura scientifica ed con quanto pubblicato dall’OMS in riferimento alle città sane.
Tali antenne fisse, di fronte a una forte domanda di servizio, vengono sempre più installate in aree urbane, in prossimità di edifici e sui tetti degli edifici stessi. “Tutte intorno a te” così tante, da farci riflettere sull’evento contemporaneo delle tecnologie introdotte nella vita delle persone e i costi e benefici che esse producono.
Orientiamoci alla prevenzione. E fino a quando non ci saranno garanzie di rispetto, di normative più idonee di quelle attuali che garantiscano anche le fasce di età dei minori e delle persone più deboli a casa si patologie croniche, chiediamo di sospendere le nuove installazioni e riconfigurazioni delle antenne. Invitiamo la Municipalità a porre delle indicazioni culturali, etiche ed educative sull’uso del telefono cellulare, con limitazioni in alcuni luoghi da stabilirsi in collaborazione con i comitati. Se così non fosse invitiamo i rappresentanti dei cittadini inseriti nel tavolo ad uscirne, in quanto altrimenti corresponsabili delle future scelte negative della città.

Associazione Comitato Cittadini Indipendenti (Adriana Palleni, la Presidente)
e Comitati che hanno sottoscritto la prima istanza

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LE ANTENNE PROLIFERANNO: LA QUINTA E’ ALL’ ISOLA 44!

Sembra una storia infinita, che vede come protagonisti sempre gli stessi attori: da una parte una concessionaria di servizi telefonici che sta installando un altro ripetitore all’interno del Comprensorio in prossimità dell’isola 44 e, dall’altra, la solita Sales Sud che ha concesso la disponibilità a ricevere l’antenna su terreni a verde inedificabile del Comprensorio, attribuiti alla sua proprietà.

Oramai fatti di questo genere non ci sorprendono più. Ma questo non significa che non continuino ad indignarci perché, malgrado le preoccupazioni manifestate da tanti consorziati per possibili correlazioni fra inquinamento elettromagnetico e salute pubblica e nonostante la presenza di altre numerose antenne nel comprensorio, si continua ad installarne altre.

Ma che fine ha fatto la risoluzione del Consigilio del Municipio XX del 12 febbraio 2003 con la quale, all’unanimità, il Consigilio “impegnava il suo Presidente a richiedere al Sindaco di Roma la sospensione momentanea delle installazioni delle antenne all’interno del Municipio XX, al fine di valutare con lo stesso Municipio siti alternativi ove posizionare le antenne senza creare ulteriori situazioni di allarme sociale?”

Se ricordiamo bene, questa risoluzione prendeva lo spunto dalle proteste già a quell’epoca avanzate dagli abitanti di via Galli e dell’Olgiata.

Sarebbe interessante ricevere risposta.

G. M.

periodico “La Quercia” associazione Pro Olgiata

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Antenne e ambiente, arriva Pecoraro Scanio

antenna
Una visita in città per sensibilizzare sulle tematiche ecologiche e spingere i cittadini ad avere maggiore rispetto dell’ambiente che li circonda. E’quella che l’onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, presidente dei Verdi, effettuerà domani pomeriggio. La presenza del politico è legata alla partecipazione al convegno “Ambiente, non un costo ma una risorsa”, organizzato dall’associazione culturale “Logos Immagines” ed ideato da Anna Rita De Fulviis. Il congresso, oltre a fornire l’analisi scientifica dell’attuale situazione ambientale in provincia, costituirà un utile banco di prova per analizzare e proporre soluzioni legate ai fenomeni di inquinamento elettromagnetico. Tra le tematiche affrontate, infatti, non mancherà quella, di grande attualità sul nostro territorio, relativa alle antenne. E’ del 13 dicembre 2004, d’altronde, l’approvazione della legge regionale n° 45. Con essa la Provincia acquisirebbe specifiche competenze in merito alla gestione ed alla pianificazione delle antenne. La norma, inoltre, dovrebbe essere inserita all’interno del piano provinciale di coordinamento. L’assessore all’Ambiente, Antonio Assogna, in tal senso, ha espresso parere favorevole alla predisposizione immediata di uno studio dettagliato sullo stato dell’inquinamento elettromagnetico. Il convegno inizierà alle 15,30 nella sala polifunzionale della provincia. Oltre ad esperti ambientali, interverranno il presidente Ernino D’Agostino, il consigliere regionale Augusto Di Stanislao, il sindaco di Roseto, Franco Di Bonaventura.

An.Val.

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Insonnia, mal di testa

Insonnia, mal di testa, tachicardia, tendiniti. Questo lamentano gli abitanti di via Carducci. E danno la colpa alle antenne telefoniche della Tim, della Omnitel, della Wind e della H3g installate sui piloni dello stadio Appiani, davanti alle case, sopra le teste della gente. In una parola: elettrosmog. L’esposto inviato alla Procura dai residenti si è tradotto in una complessa indagine coordinata dal pubblico ministero Renza Cescon. Il magistrato – ipotizzando il getto pericoloso di cose e le lesioni colpose – ha affidato al dottor Massimo Montisci, dell’Istituto di medicina legale dell’Università, e al professor Giuliano Bressa, già docente di tossicologia ambientale, il compito di studiare il fenomeno e di accertarne il nesso causale con l’ipotesi di reato. Ma la scienza ha potuto dare solo risposte deboli, non sufficienti ad affrontare un dibattimento. Per questo il rappresentante dell’accusa ha chiesto l’archiviazione del caso. Tuttavia gli abitanti di via Carducci si oppongo ad un colpo di spugna della magistratura. Ieri mattina, dinanzi al giudice Cristina Cavaggion, hanno ribadito le proprie ragioni. Il giudice si è riservato di decidere sulla sorte dell’inchiesta.
I campi elettromagnetici tanto bene non fanno. Questo è un sospetto diffuso. Ma le attuali conoscenze scientifiche escludono una correlazione causale tra l’esposizione alle emissioni a bassi livelli di radiazione e le sintomatologie lamentate dagli abitanti della via. In sostanza – è costretto a concludere il pubblico ministero – i malesseri patiti dalle parti offese non risultano essere in nesso materiale diretto con gli scarsi valori delle radiazioni non ionizzanti registrati. Nè è possibile sotto il profilo medico-legale classificare quei disturbi fisici come “malattia”. In sostanza, gli studi sin qui compiuti in via sperimentale non sono sufficienti per attribuire una rilevanza penale alle antenne dei telefonini.

Di differente opinione i residenti. Alcuni mesi fa, in concomitanza con il deposito della consulenza tecnica disposta dalla Procura, il professor Angelo Levis, presidente dell’Apple, l’associazione contro l’elettrosmog, aveva censurato le conclusioni dei periti dell’accusa, ricordando in particolare come proprio il professor Bressa sia un assertore della elettrosensibilità a tal punto da vendere attrezzature di difesa dai campi elettromagnetici. A dare ragione agli abitanti ci sono poi le consulenze dei medici legali Carlo Scorretti, docente all’Università di Parma, e Raffaele Giorgetti.

Una cosa è certa: in tema di elettrosmog gli enti locali predicano bene ma razzolano male. Basti ad esempio ricordare una recente indagine della Provincia sugli elettrodotti secondo la quale sarebbero almeno cinquemila le persone a rischio. Ma se questo è vero, perchè allora viene rilasciata una gran quantità di concessioni per l’installazione di antenne e tralicci? Bisogna proprio dire che il comportamento degli enti è “evangelico”: la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Peccato che in gioco ci sia la salute della gente.

G.Colt.

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Inquinamento da antenne: necessario il monitoraggio

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Notevole partecipazione di cittadini alla conferenza organizzata dai consiglieri comunali della lista Insieme per Campodoro sulle antenne per telefonia mobile.

Al termine della conferenza, dopo un ampio dibattito, è stato approvato un documento sulle iniziative che dovrebbero essere prese dal comune per il controllo dell’inquinamento elettromagnetico. Il documento, consegnato al sindaco Massimo Ramina, chiede affidare ad un consigliere “sensibile e competente” la delega per la gestione delle problematiche relative alla telefonia mobile, di adottare un regolamento che risponda ai principi elaborati da Apple nel 2001, d’impegnarsi ad un costante monitoraggio nel territorio delle emissioni elettromagnetiche, di farsi carico di una periodica informazione della situazione ai cittadini, coinvolgendo anche i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado.

A.F.

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Antenne, nasce la consulta comunale

CARINARO
Una commissione di valutazione dell’impatto ambientale sul territorio. L’ha istituita l’amministrazione comunale di Carinaro su impulso del sindaco Mario Masi. La tutela dell’ambiente era stata uno dei cavalli di battaglia del centrosinistra durante la campagna elettorale. E a pochi mesi dall’insediamento il primo cittadino, ha mantenuto le promesse promuovendo un organismo che si occuperà di vigilare, in particolare, sulla localizzazione dei ripetitori per la telefonia mobile. In passato l’inquinamento elettromagnetico ha generato una serie di proteste tra la popolazione preoccupata dalla presenza nel centro storico di un’antenna Wind in pieno centro (nel rione «Dietro la chiesa»). L’allarme dei cittadini è diventato ancora più forte in seguito alla richiesta della Tim di installare un ripetitore sul territorio comunale. E proprio tale richiesta sarà una delle prime questioni affrontate dalla commissione. Questi i componenti: il sindaco Masi, Angela Paciello, Domenico Barbarto e Giovanni Parente per la maggioranza consiliare, i consiglieri di opposizione Giustino Lunello e Tommaso Comparone, Guido Guerrasio, responsabile del settore territorio del Wwf Campania, Stefano Tonziello della segreteria nazionale di Legambiente, un tecnico comunale, un rappresentante dell’Arpac e uno dell’Asl Ce 2. «Si tratta di un’importante commissione – osserva il sindaco Masi – che effettuerà un costante monitoraggio ambientale del territorio, al fine di tenere sotto controllo l’inquinamento elettromagnetico che desta grande preoccupazione tra la cittadinanza».

Enrica Mangiacapre

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