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Parla per 7 ore al giorno al cellulare, si ammala di tumore: aperta un’inchiesta

cellule
TORINO – Per vent’anni ha trascorso circa sette ore al giorno al cellulare e da qualche settimana si è ammalato di glioblastoma, tumore al cervello. A capire se tra i due fatti esiste correlazione sarà la Procura di Torino, a cui l’ospedale in cui è stato ricoverato l’uomo, di circa 45 anni, ha segnalato l’accaduto.

Il pm Raffaele Guariniello ha ricevuto l’incartamento e ha aperto un fascicolo di atti relativi, senza alcun indagato. Il glioblastoma colpisce le cellule gliali del cervello ed è tra i tumori più aggressivi dell’organo: soltanto il 7% di chi ne è colpito, allo stato attuale, sopravvive oltre i tre anni. Il suo trattamento, quando non si trova in stato avanzato, avviene con un intervento chirurgico seguito da cicli di radioterapia e chemioterapia.

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Cellulari: rischio tumori del sistema nervoso

Riportiamo dal Corriere.it

Saluti

Coordinamento dei Comitati di Roma Nord
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La ricerca di un’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ma sono necessari altri approfondimenti

SALUTE

Allarme dell’Oms su cellulari e wi-fi
«Rischio tumori del sistema nervoso»

La ricerca di un’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ma sono necessari altri approfondimenti

MILANO- La radiofrequenze dei telefoni cellulari e di altri apparati di comunicazioni wireless «potrebbero causare il cancro negli essere umani». Lo ha deciso un gruppo di 34 esperti dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che al termine di una review degli studi sul tema ha definito i campi elettromagnetici come «possibilmente carcinogeni».

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Cervello a rischio tumori con il cellulare

cervelloSTUDIO SVEDESE: «SCORAGGIARNE L’USO AI BAMBINI»
I professori Hardell e Hansson Mild: utilizzare il telefonino per 10 anni fa salire il rischio di ammalarsi

LONDRA (Gran Bretagna) – Usare il cellulare per più di 10 anni aumenterebbe il rischio di ammalarsi di tumore al cervello. Lo sostiene un studio svedese, opera di due eminenti professori – Lennart Hardell dell’Università di Orebro e Kjell Hansson Mild dell’Umea University – che contraddice così le ultime ricerche ufficiali, che negavano un nesso fra i telefonini mobili e il cancro. Stando ai nuovi risultati, invece, le persone che usano il cellulare da un decennio o più, anche solo per un’ora al giorno, hanno il doppio di possibilità di sviluppare un tumore nel lato del cervello dove di solito appoggiano il dispositivo.

INDEPENDENT- «E’ necessaria una grande attenzione nell’uso del telefonino – avvertono gli scienziati nella relazione pubblicata dalla rivista Occupational Enviromental Medicine – e soprattutto i bambini, che sono particolarmente vulnerabili, dovrebbero essere scoraggiati dall’utilizzarlo». A quanto sostiene l’Independent, che ha riportato lo studio, i risultati sarebbero tanto importanti quanto preoccupanti, perché mettono insieme ricerche su persone che hanno usato il cellulare per un tempo abbastanza lungo da poter contrarre la malattia. Finora, infatti, le rassicurazioni ufficiali sulla sicurezza dei cellulari si basavano su ricerche compiute, nella migliore delle ipotesi, su un campione ristretto, ma il cancro impiega almeno 10 anni per svilupparsi, quindi questi studi erano giocoforza parziali.

STUDI PRECEDENTI – Il mese scorso, una ricerca inglese sulla sicurezza dei dispositivi promossa dalla Mobile Telecommunication and Health Research (MTHR) e costata quasi 9 milioni di sterline (circa 13 milioni di euro), era arrivata alla conclusione che i cellulari «non potevano essere associati a danni biologici». Ma il presidente della MTHR, il professor Latrie Challis, aveva ammesso che solo una piccola parte dello studio aveva riguardato gente che usava il cellulare da più di un decennio e aveva annunciato la necessità di nuove ricerche, più complete, per un risultato il più possibile certo. «Non possiamo escludere la possibilità che il cancro possa apparire nel giro di pochi anni – aveva avvertito lo scienziato – perchè la nostra ricerca ha scoperto qualche timido accenno nelle persone che sono state esposte alle radiazioni per oltre un decennio».

RISCHI PER IL CERVELLO – I due luminari svedesi hanno, invece, riunito i risultati di 11 precedenti studi svolti in Svezia, Danimarca, Finlandia, Giappone, Germania, Stati Uniti e Inghilterra, che ribadivano l’aumento del rischio di sviluppare il cancro, soprattutto nel lato di cervello dove la gente è solita appoggiare il telefono. Cinque dei sei studi sui «gliomi», tumori delle cellule che proteggono quelle nervose, avevano confermato il potenziale pericolo, mentre quattro relazioni su cinque avevano rilevato la presenza di neuromi acustici, forme tumorali benigne ma spesso causa di invalidità come la sordità. I due svedesi hanno così raccolto i risultati per analizzarli nel loro complesso e hanno perciò stabilito che le persone che usano il telefonino da un decennio o più hanno il 20% in più di possibilità di contrarre una patologia come il neuroma acustico e il 30% in più di sviluppare un glioma maligno. E il rischio sarebbe ancora più grande dal lato della testa su cui appoggia il cellulare: più che triplicato nel primo caso, addirittura quintuplicato nel secondo. «Queste valutazioni danno un campione esauriente per valutare i rischi di aumento di neuromi e glomi – hanno sottolineato Hardell e Mild – . Non solo. In base a questi risultati, non si possono nemmeno escludere la presenza di altre forme di tumore al cervello».

CORDLESS – Lo studio svedese ha interessato anche i cordless e pure in questo caso si è registrato un aumento di entrambe le patologie. In altre parole, usando un cellulare o un telefono senza fili per 2000 ore – ovvero, meno di un’ora al giorno per 10 anni – vi sarebbe un rischio concreto di ammalarsi. «Penso che sia davvero strano vedere così tante ricerche ufficiali che dicono che non ci sono rischi – ha spiegato il professor Mild al giornale inglese – perché ci sono precise indicazioni sul fatto che qualcosa succede dopo i dieci anni».

Non a caso, il luminare utilizza il cellulare il meno possibile e consiglia di farlo sempre e comunque con i dispositivi vivavoce e di evitare le telefonate chilometriche, preferendo in questo caso gli apparecchi fissi. Grande attenzione poi con i bambini, ai quali i cellulari dovrebbero essere tassativamente proibiti. Il professore riconosce comunque come il numero di radiazioni emesse dai telefoni di ultima generazione sia notevolmente diminuito rispetto al primo dispositivo apparso sul mercato una decina di anni fa, ma la sua raccomandazione è di preferire modelli a bassa radiazione, visto soprattutto il proliferare del Wi-Fi, che emette raggi altrettanto pericolosi, seppur in misura minore rispetto ai telefonini.
PARERI CONTRASTANTI – Stando alla Health Protection Agency inglese, questo studio svedese sarebbe «molto indicativo», pur ammettendo che i risultati «non si possono considerare ancora definitivi», mentre l’associazione degli operatori di telefonia mobile (Mobile Operators Association) rileva come non ci siano nuovi dati certi sui rischi per la salute, ma concorda sul fatto che siano necessari nuovi studi. Nel frattempo, gli scienziati hanno chiesto anche una revisione degli standard di emissione dei telefoni mobili e di altre fonti radioattive che loro stessi descrivono come «inappropriate» e «non sicure».

Simona Marchetti
https://www.corriere.it/salute/07_ottobre_08/marchetti_tumori_rischi.shtml

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Sui telefoni cellulari non ci dicono la verità

cellIl “Telegraph” sostiene che l’uso dei telefonini è collegato a un certo tipo di tumori…

Gli utilizzatori di lunga data dei cellulari hanno significativamente più probabilità di sviluppare un certo tipo di tumore cerebrale sul lato della testa accostato al cellulare. Lo rivela una nuova ricerca.

I risultati sembrano indicare rischi per la salute nelle persone che hanno usato regolarmente i cellulari da più di 10 anni. Uno studio su larga scala ha trovato che coloro che hanno usato regolarmente i cellulari per più di 10 anni erano quasi il 40% più esposti allo sviluppo di tumori del sistema nervoso, detti gliomi, in prossimità della zona dove viene tenuto il telefonino.

La nuova ricerca, che sarà pubblicata quest’anno nell’International Journal of Cancer, è il secondo studio a suggerire l’aumento di tipi specifici di tumori cerebrali in regioni prossime a quelle dove l’emissione del cellulare penetra nella testa.
Comunque, altri studi hanno trovato che non vi è un aumento di rischi per la salute associato all’uso del cellulare.

Il professor Lawrie Challis, presidente del programma governativo Mobile Telecommunications Health Research (MTHR), ha detto la settimana scorsa che per lo più la ricerca ha mostrato che i cellulari sono sicuri nel breve termine, mentre c’è stata l’ “indicazione di qualcosa” per quanto riguarda gli utilizzatori a lungo termine.

Il professor Challis, che sta trattando il finanziamento per uno studio internazionale a lungo termine, ha detto la notte scorsa: “Sono d’accordo con gli autori che si tratti di un’indicazione che richiede ulteriore approfondimento. E’ una ragione ulteriore per la necessità di uno studio a lungo termine.”

Louis Slesin, il direttore di Microwave News, una newsletter americana sui rapporti tra salute e radiazione, che ha riferito del nuovo studio, ha detto: “Con questo, adesso abbiamo due tipi di tumore scoperti nelle persone che usano il cellulare da più di dieci anni, evidenziati da due diversi gruppi di ricerca. Si tratta di un’evidenza stringente.”
Alcuni ricercatori dell’Autorità per la Sicurezza Nucleare e delle Radiazioni Finlandese ha messo a confronto l’uso del cellulare di 1.521 persone con gliomi con quello di 3.301 persone non affette dal cancro.

Prima di considerare separatamente gli utilizzatori di lunga data o di guardare ai rischi differenti di sviluppare tumori sul lato dove veniva tenuto il cellulare, gli scienziati non hanno trovato relazione tra l’uso dei cellulari e i gliomi.
Quando però hanno considerato solo persone che avessero usato un cellulare per 10 anni o più, hanno scoperto che il gruppo aveva il 39 per cento di probabilità in più rispetto alla media di avere un glioma sul lato della testa dove viene tenuto l’apparecchio.

Il professor Anssi Auvinen, un epidemiologo che ha partecipato allo studio, ha detto: “Sembra credibile in quanto capita dopo un’esposizione di lunga durata — che è coerente con i termini del periodo di tempo necessario per lo sviluppo dei tumori — ed è localizzato sul lato della testa dove si tiene il cellulare.” Un portavoce della Mobile Operators Association ha detto: “I risultati complessivi di questo studio non mostrano aumento del rischio di tumori al cervello in relazione all’uso dei cellulari. Le scoperte relative alla localizzazione del tumore sono di difficile interpretazione.

Nick Fleming

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