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Campi magnetici a 50/60 Hz: una nuova prova maggior rischio leucemia infantile

Inviamo l’Abstract di un art. scientifico pubblicato sull’International Journal of Cancer, Vol. 119, Issue 3, pages 643-650, Wiley InterScience Ed., August 1, 2006.

Riferimento web: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ijc.21374/abstract

Vengono riportati i risultati di un’indagine epidemiologica (caso-controllo) eseguita in Giapppone sulla leucemia infantile e i campi magnetici residenziali alla frequenza della rete elettrica (50 Hz o 60 Hz).

Ecco i dati e i risultati principali:

1) 54 % della popolazione giovanile coinvolta nello studio;

2) 312 nuovi casi totali di leucemia linfoblastica acuta (ALL) o di leucemia mieloide acuta (AML) diagnosticati dal 1999 al 2001 (2.3 anni) (età 0 – 15 anni);

4) utilizzati 603 controlli adattati per sesso, età ed area residenziale.

3) determinato su base settimanale il livello medio del campo magnetico nelle camere dei bambini.

Risultati:

4) il rischio per i bambini esposti ad un campo magnetico di 0.4 microTesla o maggiore, rispetto alla categioria di riferimento (campo magnetico inferiore a 0.1 microTesla) è risultato di 2.6 volte per l’AML + l’ALL, e 4.7 volte per la sola ALL.

5) la maggior parte dei casi di leucemia riscontrati nella categoria di esposizione più elevata erano sottoposti a livelli di campo magnetico molto più elevati di 0.4 microTesla.

6) i risultati forniscono un’ulteriore evidenza che l’esposizione al campo magnetico elevato è associata ad un maggior rischio di leucemia infantile, specialmente per l’ALL.

Saluti,

Coordinamento dei Comitati di Roma Nord.
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Epidemiology

Childhood leukemia and magnetic fields in Japan: A case-control study of childhood leukemia and residential power-frequency magnetic fields in Japan

Michinori Kabuto 1 *, Hiroshi Nitta 1, Seiichiro Yamamoto 2, Naohito Yamaguchi 3, Suminori Akiba 4, Yasushi Honda 5, Jun Hagihara 6, Katsuo Isaka 7, Tomohiro Saito 8, Toshiyuki Ojima 9, Yosikazu Nakamura 9, Tetsuya Mizoue 10, Satoko Ito 11, Akira Eboshida 11, Shin Yamazaki 12, Shigeru Sokejima 12, Yoshika Kurokawa 1, Osami Kubo 3

1 National Institute for Environmental Studies, Ibaraki, Japan
2 National Cancer Center, Tokyo, Japan
3 Tokyo Women’s Medical University, Tokyo, Japan
4 Kagoshima University, Kagoshima, Japan
5 University of Tsukuba, Ibaraki, Japan
6 Miyagi University, Miyagi, Japan
7 Tokushima University, Tokushima, Japan
8 National Research Institute for Child Health and Development, Tokyo, Japan
9 Jichi Medical School, Tochigi, Japan
10 University of Occupational and Environmental Health, Fukuoka, Japan
11 Hiroshima University, Hiroshima, Japan
12 Kyoto University, Kyoto, Japan

*Correspondence to Michinori Kabuto, National Institute for
Environmental Studies, 16-2 Onogawa, Tsukuba, Ibaraki, 305-8506, Japan

Funded by:
Special Coordination Funds for Promoting Science and Technology from the Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology for 1999-2001

Abstract
Residential power-frequency magnetic fields (MFs) were labeled as a possible human carcinogen by the International Agency for Research on Cancer panel. In response to great public concern, the World Health Organization urged that further epidemiologic studies be conducted in high-exposure areas such as Japan. We conducted a population-based case-control study, which covered areas inhabited by 54% of Japanese children. We analyzed 312 case children (0-15 years old) newly diagnosed with acute lymphoblastic leukemia (ALL) or acute myelocytic leukemia (AML) in 1999-2001 (2.3 years) and 603 controls matched for gender, age and residential area. Weekly mean MF level was determined for the child’s bedroom. MF measurements in each set of a case and controls were carried out as closely in time as possible to control for seasonal variation. We evaluated the association using conditional logistic regression models. The odds ratios for children whose bedrooms had MF levels of 0.4 T or higher compared with the reference category (MF levels below 0.1 T) was 2.6 (95% CI = 0.76-8.6) for AML + ALL and 4.7 (1.15-19.0) for ALL only. Controlling for some possible confounding factors did not alter the results appreciably. Even an analysis in which selection bias was maximized did not fully explain the association. Most of the leukemia cases in the highest exposure category had MF levels far above 0.4 T. Our results provided additional evidence that high MF exposure was associated with a higher risk of childhood leukemia, particularly of ALL. © 2006 Wiley-Liss, Inc.

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Received: 28 September 2004; Accepted: 31 May 2005
Digital Object Identifier (DOI)

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Da Il CORRIERE della SERA di oggi

Nota: la maggiore incidenza di leucemia infantile entro i due chilometri da Radio Vaticana è risultata di 6 volte e non di 2 volte come erroneamente scritto.

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Il gip ha chiesto alla Procura nuovi accertamenti sui casi di leucemia Elettrosmog, riparte l’inchiesta sulle emissioni di Radio Vaticana

È di nuovo bufera sull’elettrosmog di Radio Vaticana. Un’indagine riparte dopo aver rischiato di diventare carta straccia e i difensori degli indagati minacciano di ripercorrere la vecchia strada del ricorso in Cassazione.

La ripresa dell’inchiesta è dovuta al gip Zaira Secchi: il giudice ha disposto che la procura compia altri accertamenti sui casi di leucemia denunciati dai cittadini di Roma nord. È l’esito in cui speravano il procuratore aggiunto Gianfranco Amendola e il pm Stefano Pesci, che avevano proposto l’archiviazione non per convinzione ma soltanto come escamotage per aggirare il problema dei termini scaduti. L’accusa ha giocato d’azzardo e ha vinto, cosa che ha suscitato qualche malumore nella difesa: l’avvocato Marcello Melandri, annunciando che si rivolgerà alla Suprema Corte, ha definito «abnorme» l’ordinanza del gip.

L’inchiesta è stata aperta nell’ottobre del 2003 per accertare se nove casi di leucemia mieloide, che hanno colpito altrettanti bambini fra il ’94 e il 2000, siano da imputare all’inquinamento elettromagnetico di Radio Vaticana, a Santa Maria di Galeria, e del radar della Marina militare a La Storta.

Il Coordinamento dei comitati Roma Nord avrebbe individuato altri 19casi più recenti e intanto sul registro degli indagati sono finiti in sei: il cardinale Roberto Tucci, padre Pasquale Borgomeo e l’ingegnere Costantino Pacifici per l’emittente della Santa Sede (a causa dell’elettrosmog Tucci e Borgomeo sono già stati condannati in primo grado a dieci giorni di arresto per getto pericoloso di cose); gli ufficiali Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco ed Emilio Guarini per l’impianto con le stellette. A questo punto sarà una perizia epidemiologica a stabilire se c’è un legame tra i tumori e le onde elettromagnetiche.

Per i Comitati Roma nord la decisione del giudice «è una notizia che ci riempie di fiducia e speranza nel corso della giustizia, ci saranno altri due anni per scoprire la verità. Se Radio Vaticana non ha nulla da temere, perchè non accettare le decisioni del tribunale?».

«Finalmente si riparte», dice il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, sottolineando che «però bisogna dare in fretta una risposta ai cittadini».

L’associazione ricorda che «un’indagine epidemiologica della Agenzia di sanità pubblica evidenzia un eccesso di leucemie infantili entro i sei chilometri da Radio Vaticana, con un raddoppio del rischio nel raggio di due chilometri».

«I cittadini che vivono in quest’area – conclude Parlati – hanno diritto di essere informati e soprattutto tutelati».

Lavinia Di Gianvito

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Leucemia e linee di potenza: evidenze nascoste per 3 anni

Da: “cittadiniattivi
Oggetto: Leucemia e linee di potenza: evidenze nascoste per 3 anni.

Il 29 ottobre scorso Sky News (https://www.sky.com/skynews/article/0,,30000-1157451,00.html) ha comunicato che il Ministero della Salute del Regno Unito avrebbe tenuto nascosto per tre anni uno studio che mette in relazione le linee di trasmissione dell’energia elettrica e la leucemia infantile. I bambini al di sotto dei 15 anni vissuti entro 100 metri dalle suddette linee sono stati sottoposti ad un rischio doppio di contrarre la leucemia.

In un’intervista pubblicata ieri 30 ottobre dal quotidiano l’ “Independent” (https://news.independent.co.uk/uk/health_medical/story.jsp?story=577526), il dott. Gerald Draper, del Gruppo di Ricerca su Cancro nell’Infanzia di Oxford, ha negato di aver soppresso i risultati del suo studio che ha esaminato 35000 casi di leucemia infantile fra il 1962 ed il 1995. Drapped ha ammesso di aver presentato i suoi risultati preliminari in un convegno “privato” 18 mesi fa. Ha aggiunto che a quel tempo i risultati dello studio erano “confusi”.

Non appena Sky News ha iniziato a parlare del nuovo studio, il Partito Conservatore inglese ha diffuso un comunicato stampa (https://www.conservatives.com/tile.do def=news.press.release.page&obj_id=116894)
in cui chiede al Governo Blair di rendere noto quando sia venuto a conoscenza di tali risultati e le azioni intraprese in merito. Il Partito Conservatore ha aggiunto che se tale rapporto è stato tenuto segreto per 3 anni, ciò rappresenterebbe una “disgrazia”.

Cordiali saluti.
Raffaele Capone.
Coordinamento dei Comitati di Roma Nord

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